domenica 18 maggio 2014

Il fascino dei viaggi intergalattici


Se qualcuno ti chiama nerd un motivo ci sarà pure. Se mi chiamano nerd è perché divento sempre una specie di 15enne esaltata, con sindrome premestruale quando vedo avventure nello spazio profondo. Come è stato per Doctor Who prima e per Battlestar Galactica dopo, come posso dire di no alle super navi spaziali, ai fucili a impulsi, a nuove ridicole creature e avventure interstellari pazzesche?!
É così che si comincia, con la voglia ingenua di vedere le stelle e lo spazio sconfinato e per poi finire dopo 5 stagioni a piangere come dei deficienti davanti le ultime scene di Farscape. E come mi hanno suggerito: "Fermate, no one hear you cry in space".


Farscape, beh Farscape è stata fondamentalmente l'unica cosa che sono stata in grado di concludere questa settimana. Cinque stagioni viste in un tempo così breve che mi faccio paura solo al pensiero.
Superando le noiosissime prime puntate è impossibile non rimanere totalmente assuefatti alla banda di delinquenti che gli autori vi presentano. Un umano che sembra una comparsa da una puntata di Baywatch, una meravigliosa spaccaculi bruna, uno scimmione che passa il tempo a farsi le treccine, un lumacone con uno spiccato senso dell'umorismo, una tizia monocromatica che ha problemi a tenere le gambe chiuse e tanti altri bei soggetti... Già non lo amate?


 Se poi si aggiungono il cattivone con la tuta di pelle attillata e l'aria da mostriciattolo perverso e i personaggi che prendono in giro se stessi senza ritegno, la frittata è fatta ed è pure buona.
Per chi si cimenta nella visione di Farscape, si prepari a momenti di puro godimento: si arrenda al fatto che arriverà il momento di sputare la coca cola sullo schermo per un attacco isterico di risate e soprattutto si prepari i fottuti fazzoletti, sempre vicini, mai senza.

Avvertenza: tra una puntata e l'altra potreste anche essere costretti a mandare avanti la vostra vita. Well, good luck with that.

lunedì 28 ottobre 2013

Nostalgia Portami Via: la vecchia televisione

Per ora ho una fortissima nostalgia degli anni novanta. Quindi non stupitevi se arriveranno milioni di post in proposito. E vorrei proprio cominciare con una carrellata di quei programmi televisivi di cui i bambini dei giorni nostri non hanno idea.


Solletico: "Solletico So-so-solletico" con questo ci passavo pomeriggi interi e se per un giorno lo saltavo mi sentivo quasi in colpa. Mauro Serio era il nostro migliore amico e non potevo neanche lontanamente immaginare una vita senza di lui. Con i cartoni animati, le serie tv e i giochi telefonici, cui tua madre ti vietava di partecipare per evitare bollette salatissime.


Bim bum bam: il programma che ci ha accompagnato per tutta la nostra adolescenza con una quantità indescrivibile di cartoni animati. E poi il pupazzetto Uan chi se lo scorda?


Domenica Disney: mentre le nostre mamme ci preparavano brioscine con burro e prosciutto, noi guardavamo cortometraggi Disney come se fosse l'unico vero scopo della nostra vita.


Esplorando il corpo umano: "Siamo fatti così, siamo proprio fatti cosìììì!". Possedevo videocassette, libri e quel modellino del corpo umano da costruire che metteva non poca ansia.


La Zingara: e quella carta della Luna Nera che ti provocava (e ti provoca ancora) risate isteriche e incontrollabili. Con quei quiz idiotissimi e la faccia impagabile della zingara Cloris.


Ok, il prezzo è giusto!: quando ancora Iva Zanicchi era una normale signorotta con la sua età e la sua dignità e la vetrina si presentava dicendo "Apriti, sesamo!". Quando davanti al televisore sognavi di essere in studio a gridare "Cento, cento, cento!".


L'albero Azzurro: c'è chi lo odiava e chi lo amava, io ero semplicemente molto piccola ed ero abbastanza terrorizzata da Dodo che quando usciva da quel buco nell'albero mi inquietava da morire. Con questo ci sono veramente cresciuta.


Telegatto: Tv Sorrisi e Canzoni poteva essere considerata una delle riviste più presenti nelle case degli italiani, perché se non l'avevi non avevi neanche idea di cosa avrebbero trasmesso in tv la sera. Il Telegatto resta sempre nella mia memoria come il premio più inutile nella storia dei premi.


Giochi senza frontiere: questo sì che era un programma cazzuto, di quelli che ti sedevi sul divano con i genitori o con gli amici e non smettevi un secondo di ridere, non ti alzavi neanche per la pipì perché avevi paura di perderti una scena epica.


Babar: mia madre continua a sostenere che sia uno dei cartoni animati più carini tra quelli che io e mio fratello guardavamo, io ho solo vaghi ricordi di risvegli traumatici con Babar prima di andare a scuola e di quella meravigliosa sigla.


Festivalbar: Fiorello era ancora l'animatore dei villaggi con le battute stupide, le giacche indescrivibilmente esagerate e il codino che fece la storia. Quei cd del Festivalbar li avete consumati in ogni modo possibile immaginabile e aspettavate tutto l'anno la nuova edizione, ammettetelo.

Mi fermo qui anche se la lista sarebbe considerevolmente più lunga. Non mi sono mica dimenticata Il principe di Bel Air o i Robinson o ancora tutti i cartoni animati con cui sono cresciuta da Sailor Moon a Piccoli Problemi di Cuore, senza tralasciare le Tartarughe Ninja o gli Street Sharks. Per non parlare di tutta la programmazione di Mtv con Daria o Ranma 1/2 o dei quiz televisivi come Gira la Ruota. Ma è davvero troppo, lascerò che la vostra memoria faccia da sé e probabilmente ne trarrò spunto per creare un nuovo album su Pinterest.

domenica 13 ottobre 2013

La Mancanza di Tecnologia Provoca Disagio


La frase "non sai quanto qualcosa può mancarti finché non va via sul serio" dice solo una grandissima verità. Ma io non sto parlando di amici, di famiglia o di fidanzati, sto parlando del mio adorato computer. Sì perché il pc ha deciso di abbandonarmi e da qualche giorno questa parte sono in astinenza da tecnologia.


Che poi sono abbastanza sicura che il mio rapporto con questo meraviglioso oggetto magico chiamato computer possa essere definito in tutti i modi fuorché sano. Ma sinceramente, a me fotte sega che non sia sano, io voglio passare le mie giornate a guardare film e serie tv, a giocare ai videogiochi e a scrivere cagate ad amici lontani chilometri. Voglio immergermi nel mio mondo parallelo dove tutto è bello e colorato fino al weekend successivo. Weekend in cui tornerò tra le braccia della mia fidata vodka, tentando di abbordare qualche manzo e in cui terrò a mente tutti i problemi della vita da persona responsabile e adulta quale sono (?).


Questa assenza forzata del mio oggetto preferito mi fa ricordare che devo ancora darmi le ultime due materie, tra l'altro a brevissimo, e che ho una vita sana fatta di amicizie e cose reali da affrontare. Che noia. Non fraintendete, la vita reale è bellissima, ci sono un sacco di cose da fare, persone da vedere e da conoscere, posti da visitare e traguardi da raggiungere, ma se non puoi staccare per un po', comincia a diventare pressante e quasi fastidiosa.
Non ho mai pensato a questa mia dipendenza come un problema e di certo non comincerò adesso. Tanto più che se penso alla mia vita reale, me ne considero ugualmente dipendente. Anzi ritengo uno degli aspetti più interessanti di me stessa proprio questo sapermi gestire due vite, quella reale e quella virtuale, entrambe con immensa facilità ed equilibrio.


Riflessioni random a parte, il succo del discorso è che il pezzo di ricambio che ho ordinato per il mio computer arriva tra pochi giorni e nel frattempo rischio seriamente una crisi di nervi.
E mi rendo conto solo ora di quanto questo post sia infinitamente nerd.

giovedì 3 ottobre 2013

I Miei 10 Film Cult degli Anni 80

Gli anni Ottanta sono stati per molto tempo una mia fissazione. Sono gli anni in cui nascono i Metallica e Madonna diventa l'icona femminile più famosa al mondo, gli anni di Michael Jackson e dei Duran Duran, gli anni di Ronald Reagan e Margaret Tatcher, gli anni del primo Windows e del Walkman. Ma soprattutto sono gli anni in cui il cinema americano da il meglio di se stesso, con i film d'azione hollywoodiani, quella che poi sarà chiamata 'nuova commedia americana' e il ritorno al successo del genere fantascientifico.
Faccio una brevissima lista, che dovrebbe essere in realtà generosamente più lunga, dei film di questi anni che per me hanno fatto la storia e che dovreste assolutamente aver visto. Attenzione però, sono i film a cui sono più legata e che mi piacciono di più, non sempre sono i più belli.

1. The Breakfast Club, 1985
Uno dei più famosi film di quegli anni, se non il più famoso in assoluto. È sicuramente uno dei primi film di quel periodo a cui penso, forse il punto più alto del cinema adolescenziale americano.
Il film è ormai considerato un film cult, tanto da finire per essere parodia in telefilm come Dawson's Creek o Scrubs.
Pieno di stereotipi e con il classico schema da commedia sentimentale, viene considerato ad oggi il film più influente della MTV generation.
(Curiosità: l'episodio Breakfast Club della prima stagione di Dawson's Creek rappresenta una sorta di remake del film di Hughes)






2. Back to the Future (Ritorno al Futuro), 1985
Primo episodio della famosissima trilogia, anche questo considerato film cult degli anni ottanta, e anche questo citato e parodiato da infinite serie tv e film.
Ha una meravigliosa colonna sonora, la storia è divertentissima e leggera anche se come genere non si può del tutto associare alle commedie adolescenziali americane di quei tempi.
Michael J. Fox raggiunse fama mondiale con questo ruolo mentre la genialità di Christopher Lloyd è rimasta impressa in tutti i nostri cuori.
(Curiosità: l'amplificatore nel laboratorio di Doc, che Marty accende all'inizio, è etichettato come un "CRM-114" è un omaggio a Il Dottor Stranamore e a 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick.)



3. Who Framed Roger Rabbit (Chi Ha Incastrato Roger Rabbit), 1988
Credo di aver visto questo film così tante volte da poterne ripetere a memoria ogni singola battuta. Da bambina ho consumato quella videocassetta come se tutta la mia vita dipendesse da essa.
Amo ogni cosa di questo film: la tecnica mista, la meravigliosa  Jessica Rabbit, i personaggi di ogni possibile cartone animato che si susseguivano sullo schermo, la storia bellissima e, di nuovo, Christopher Lloyd.
(Curiosità: nella versione originale il giudice Morton è l'assassino della madre di Bambi, la Disney chiese di rimuovere questa scena.)



4. Ghostbusters (-Acchiappafantasmi), 1984
Ghostbusters è uno di quei film che conosci per forza, perché essendo una delle commedie americane più belle di sempre, l'abbiamo visto passare sulle nostre tv in continuazione.
Chi si dimenticherà mai Sigourney Weaver nei panni di Dana? E la Ectomobile? E il logo ideato per il film?
È un film adorabile, che stanca difficilmente e che può essere visto ad ogni età.
(Curiosità: nel film Casper compare Dan Aykroyd vestito con la divisa da Acchiappafantasmi; lo si vede uscire di corsa annunciando lo slogan dei Ghostbusters, parafrasandolo in: Who ya gonna call? Someone else!)
5. E.T., 1982
Sapete già quanto questo film sia famoso e conosciuto ma mi credete se vi dico che ha addirittura incassato più di Star Wars al botteghino? Ed è proprio così, E.T. è il film che ha incassato di più nella storia del cinema. Spielberg stesso considera questo il suo film più rappresentativo del suo lavoro come regista.
E poi c'è Drew Barrymore, lei rende tutto più bello.
Ho passato giornate intere dicendo solo 'E.T. telefono-casa', ve lo assicuro.
(Curiosità:Nel film era presente il cameo di Harrison Ford, nel ruolo del preside di Elliott. Spielberg decise di tagliarlo in quanto avrebbe distratto il pubblico dalla storia.)






6. Desperately Seeking Susan (Cercasi Susan Disperatamente), 1985
Questo è un film degli anni 80 in tutto e per tutto. Primo film che vede Madonna come attrice e anche uno dei pochi film in cui non recita neanche troppo male. Rosanna Arquette diventa mito incontrastato grazie a questa pellicola.
Sono anni che desidero possedere una giacca uguale a quella di Madonna nel film e andare in giro con i capelli cotonati e una fascia legata in testa.
La colonna sonora è ovviamente di Madonna: Into the Groove.
(Curiosità: Madonna ha dovuto prendere lezioni di recitazione per più di quattro settimane prima di poter cominciare a lavorare nel film.)



7. Gremlins, 1984
Quando ero piccola tra le prime cose che ho imparato c'erano le regole per tenere un Gremlin: mai esporlo alla luce, in particolare quella del sole; mai farlo bagnare; mai nutrirlo dopo mezzanotte. Quale bambino al mondo non le ha mai sentite? Questo film mi metteva un ansia fottuta e non sono riuscita ad apprezzarlo fino alla mia giovine fan-girlaggine.
Il film è un incrocio riuscitissimo tra commedia e horror, ideato per un pubblico di adolescenti, che ha incontrato negli anni diversi pareri positivi da parte della critica.
(Curiosità: dal mogwai ha preso il nome un celebre gruppo post-rock scozzese, che io ho anche avuto il piacere di vedere dal vivo.)


8.  Beetlejuice, 1988
Anche questo film cult degli anni 80, ha diversi caratteristiche tipiche dell'horror ma viene considerato per lo più una commedia, per la sua storia particolare e le scene totalmente surreali.
È il secondo lungometraggio firmato Tim Burton che lo porterà finalmente alla fama mondiale, grazie ai meravigliosi effetti speciali e, inoltre, grazie al cast che conta nomi importantissimi come Winona Ryder, Alec Baldwin, Geena Davis e Michael Keaton.
(Curiosità: la Warner Bros. non era molto convinta sul titolo del film, Beetlejuice, e voleva chiamarlo Casa di fantasmi. Per fare uno scherzo, Burton suggerì allora Paurosi senza lenzuola e rimase inorridito quando lo studio considerò la possibilità di usarlo. Alla fine venne lasciato il titolo attuale.)



9. Full Metal Jacket, 1987
Nella seconda metà del decennio la guerra in Vietnam diventa uno dei principali temi del cinema statunitense. E, tra gli altri, Full Metal Jacket di Stanley Kubrick riflette, in un modo decisamente fuori dal coro, sul ruolo degli Stati Uniti nel conflitto. Il film esce dopo appena un anno dalla pubblicazione del film Platoon di Oliver Stone che affrontava anch'esso il tema della guerra in Vietnam.
Full Metal Jacket è un film di guerra in cui la guerra effettiva è concentrata solo nella seconda parte, lasciando spazio invece a un'analisi della psicoticità della natura umana.
(Curiosità: Full Metal Jacket, proprio come avvenne con Arancia Meccanica e Shining, venne vietato ai minori di 18 anni e proprio per questo non ebbe un enorme successo qui in Italia, ma si piazza comunque tra i film più visti quell'anno.)



10. The Little Mermaid (La Sirenetta), 1989
La Sirenetta è quel film che ha dato il via al periodo che ora viene chiamato 'Rinascimento Disney', in cui la Disney torno alla ribalta producendo alcuni film che adesso rientrano di diritto nella storia del cinema mondiale. La Disney dedicò enormi quantità di risorse e denaro per la produzione di questo film.
Lo abbiamo visto tutti, conosciamo tutti l'epicità di Ursula, vorremmo tutti possedere un tridente e Sebastian potrebbe essere il nostro migliore amico.
(Curiosità: la sirenetta fu l'ultimo film Disney ad utilizzare il tradizionale metodo di animazione con le cels dipinte a mano.)

domenica 29 settembre 2013

Nuove serie nel mio calendario

Quest'anno ho deciso di non esagerare. Ho già una lista infinita di telefilm che guardo e vorrei non aggiungerne troppi perché, fondamentalmente, ho una tesi da scrivere e non ho il tempo. Questa estate, tra l'altro, ne avevo già cominciati alcuni piuttosto impegnativi come Doctor Who o Breaking Bad e qualche altro.
Ecco allora le uniche due nuove serie cui mi dedicherò quest'anno, ma chissà può darsi che qualcun'altra catturerà la mia attenzione nei prossimi giorni.


Master of Sex
Questa serie si comincia per Lizzy Caplan, quella meraviglia che avrete visto in mille film o serie tv e di cui vi siete per forza innamorati. E poi magari alla seconda/terza puntata ti comincia pure a piacere. Io non assicuro niente, perché ancora abbiamo potuto vedere granché. Ma mi aspetto grandissime cose, soprattutto perché Lizzy merita davvero. Diamogli una chance e vediamo cosa ne esce fuori


Agents of S.H.I.E.L.D.
Questo lo cominci solo per quell'etichetta MARVEL che vedete lì su nel poster. È Marvel, ci sono un sacco di piccole battute nerdissime che io apprezzo particolarmente. Ma è veramente destinato solamente ai nerd più accaniti. Alcuni personaggi stereotipatissimi e un altro paio di difetti faranno un po' odiare questa serie ai più, ma noi siamo supereroi addicted e non ci facciamo caso.

lunedì 16 settembre 2013

Le band poracce dei giorni nostri


Quando ero piccola vendevano i lecca lecca con dentro le figurine delle Spice Girls e dei Backstreet Boys e ogni santa volta mi ritrovavo a tirare le maniche della maglia di mia madre e a gridare 'mamma guarda, me lo compriiii?" che se fossi stata io al posto di mia madre mi sarei uccisa lentamente e dolorosamente.
Ma le piccole bimbe dei giorni nostri ce le vedete al panificio che si struggono per un lecca lecca? Io le vedo piuttosto davanti alle vetrine dell'apple store a implorare per la cover glitterata o davanti al negozio di turno per convincere la madre ad acquistare tacchi da spogliarellista da quattro soldi che forse manco io, alla mia età, oserei mettere.


Eppure ecco che ultimamente mi spuntano a destra e manca girl band dall'aspetto tutt'altro che innocente. Due più di tutte hanno attirato la mia attenzione: G.R.L. e Neon Jungle. Le prime sono una specie di incrocio tra le Pussycat Dolls dei bei tempi e le Spice Girls, con tanto di benedizione finale di Mel B nel video (oh panterona de noiartre, eri mancata!). Che poi facendo tutte queste similitudini sento di stare praticamente bestemmiando pesantemente. Perché alle Spice Girls queste je fanno na sega. Giusto per esser chiari.
Però sono anche fighe, fighe alla maniera moderna, ma certo posso scordarmi tutine leopardate e zeppe/tacchi grossi quanto la mia faccia con cui mi allietavano le mie adorate Spice.


Le Neon Jungle invece sono fondamentalmente cesse. Però hanno una canzone dal motivetto bastardo che ti entra in testa dopo 30 secondi del primo ascolto. Si fanno notare perché sono un po' più genuine delle prime, per quanto genuino possa essere un gruppo costruito a tavolino piacere.
Insomma sempre musica di merda ascolto. Ora vi è chiaro.

mercoledì 11 settembre 2013

Le mie serie tv estive


MISTRESSES
A me mancavano quelle quattro sgallettate di Sex and The City e una delle mie migliori amiche mi manda un messaggio: "Oggi ho visto il secondo episodio della versione americana di Mistresses, devi vederlo! Adoro il personaggio di Josslyn, è fantastica e mi fa pensare a te, l'adorerai! Poi c'è Phoebe di Streghe e la coreana di Lost, voglio sapere che ne pensi!"
Trenta secondi dopo ero davanti allo schermo. La coreana di Lost (che poi si chiama Yunjin Kim) mi fa simpatia perchè ho il debole per gli occhi a mandorla; Phoebe di Streghe (che ovviamente è Alyssa Milano) è strafiga; c'è una certa Josslyn che fa pensare a me (e ce n'è un'altra ma è abbastanza inutile, un po' come lo era Miranda): non mi doveva dire altro.
E così è successo, Josslyn è il mio soprannome su Facebook, ogni volta che esce la puntata sono prontissima alla successiva scena trash che conquisterà il mio cuore e prego in tutte le religioni esistenti per una seconda serie.


DEVIOUS MAIDS
A me le soap opera europee non piacciono, fin troppo trash anche per una grande estimatrice come la sottoscritta. Però le soap opera americane spaccano i culi.
Se Desperate Housewives era il vostro unico motivo di vita, se siete entrati in profonda astinenza dopo la puntata finale, questo è il telefilm per voi. Non ci sono le casalinghe ma ci sono le domestiche, quasi più fighe delle padrone di casa. L'omicidio c'è sempre, i vestiti fighi pure, che altro volete?


ORANGE IS THE NEW BLACK
Questo è senza ombra di dubbio il telefilm dell'estate. Quello che vedi la sera con il condizionatore a mille e la voglia di vivere di un sociopatico sovrappeso.
Lesbiche, ci sono un sacco di lesbiche, ovunque e sono tutte simpatiche. Un carcere di minima sicurezza, una biondina che sembra uscita da un episodio di 90210 e strane interazioni tra personaggi decisamente fuori dalle righe. Le attrici sono tutte brave, ma brave che non ci credi, sono brave per davvero.
È tratto da una reale biografia, il che lo rende ancor più impressionante se si pensa che queste storie sono state realmente vissute da qualcuno.
Infine mi dicono dalla regia che seguire i profili Instagram dei vari componenti del cast assicura grasse risate.